L'uomo forte, secondo me








Questa cosa qui dell'uomo forte mi mette una tristezza pazzesca, se devo dire la verità. Pare infatti che Grillo, dopo l'arrivo di Trump a Washington e dopo la marcia di protesta delle donne considerata la più numerosa nella storia degli Stati Uniti, abbia detto a un giornale francese che il mondo ha bisogno di uomini forti come Trump e Putin. 

Ecco, trovo la frase, che lui ha poi detto essere fraintesa dall'interprete, tristemente coerente con il clima sempre più di destra della politica mondiale, che per prima cosa denigra quelle che sono considerate le minoranze, ma che tra poco diventeranno maggioranze: le donne, le popolazioni non bianche, la comunità gay e i disabili. L'uomo forte, nel nostro immaginario collettivo, è sicuramente eterosessuale, senza alcuna disabilità e per la maggior parte dei casi, bianco. Ma ancora per poco.

Credo, anzi ne sono certa, che questo sia l'ultimo triste tentativo da parte della destra di cercare di mantenere il potere degli uomini bianchi, eterosessuali e valorosi, perché grazie a dio il mondo sta cambiando per il verso giusto. Sono finiti, mi spiace per Trump, Grillo e Putin, gli anni dell'uomo padrone del mondo, dell'uomo d'annunziano e fascista. Per qualcuno, come loro, questa consapevolezza è causa di paura, capisco: ne hanno fatte di tutti i colori e sanno che saranno prima o poi messi in un angolino, a leccarsi le loro tristi ferite. Times are a'changing lo si canta già dagli anni Sessanta. E ormai non si torna più indietro.

L'uomo forte si prende le sue sane responsabilità nella vita famigliare: è considerato un coglione quello che non si occupa dei figli, che non sa cucinare o farsi il bucato.

L'uomo forte non ha paura di dichiararsi femminista e mette anche lui il cappellino rosa per andare a protestare contro la violenza delle parole di Trump, che si permette di dire che le donne le prende per la figa. Quel tipo di linguaggio non è più accettato, neanche negli spogliatoi.

L'uomo forte non ha paura del diverso da lui. La disabilità sta uscendo piano piano dalle case, sta diventato parte integrante della società in cui i nostri figli cresceranno i loro. Prendere in giro giornalisti disabili non fa ridere, e anzi diventa notizia mondiale, non fa onore a nessuno. Trattare le persone disabili in modo meno che dignitoso è da coglioni, non da uomini forti.

L'uomo forte se ne frega del colore della pelle di chi gli sta attorno. L'uomo forte ha studiato Martin Luther King, ha marciato con lui, ha pianto ascoltando i suoi discorsi. L'uomo forte non è solo bianco, e non è solo cristiano. L'uomo forte è musulmano, ebreo, cattolico, ateo. Di tutte le tonalità di bianco e di tutte le tonalità di nero che la natura offre.

L'uomo forte crede nella scienza, non alle bufale. L'uomo forte è informato, intelligente, maturo abbastanza da capire che se l'ambiente non viene rispettato diventa un problema per tutti, e che le palle sui vaccini, per dirne una a me cara, sono da screditare una volta per tutte.

L'uomo forte non si occupa degli organi riproduttivi delle donne, e lascia a loro la scelta di farne ciò che credono sia più giusto.

L'uomo forte non ha paura di tornare sui suoi passi e chiedere scusa, se necessario.

Lo conosco bene l'uomo forte, perché me ne sono sposata uno 26 anni fa, e mi ha sempre sostenuto, come io ho sempre sostenuto lui, mi ha sempre trattato alla pari, mi ha insegnato cose importanti e ne ha imparate tante da me.

Per cui, piccoli leader ignoranti, scansatevi, che adesso le cose cambiano.

Per davvero.


Commenti

  1. Ho fatto anch'io un post sull'uomo forte,ma l'ho svolto al contrario del tuo bellissimo post.
    Cristiana

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  2. Il "diverso" in generale non è per i nostri tempi sembra. Ho letto con piacere l'articolo che una bella persona mi ha girato qualche giorno fa. Mi riconosco in cio' che scrivi e in molte delle pennellate che dai all'uomo forte, ma mi sfuggiva qualcosa e quel qualcosa è stato palesato alla fine dell'articolo nelle parole che mi hanno colpito di piu': "perchè me ne sono sposata uno 26 anni fa" -bellissime-.
    E forse è tutto qui' l'arcano. Una società che genera persone che invocano "uomini forti" secondo stereotipi medioevali, non sono poi gli "uomini forti" di cui necessita la società oggi.
    La società oggi ha bisogno di coppie comprimarie che si rispettino e che formino famiglie in grado di esportare la forza che le tiene unite. Se ci fossero piu' famiglie in grado di far germinare rispetto e parità, vivremmo in una società che porterebbe al potere veramente i tuoi uomini forti ... oppure -ancora una volta- questi nella loro forza riconoscerebbero che il vero valore è la propria famiglia.

    ps: complimenti a te per le parole che usi per tuo marito, complimenti a lui per aver trovato te.

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